del 19 gennaio 2001

 

CRONACHE DALL'ISONTINO

 

GRADISCA Il commissario provinciale della Lega Nord sulle sorti della caserma «Polonio»
«Sarà un vero carcere!» Razzini non risparmia strali a Fabris e Brandolin


«Sul realizzando centro per immigrati di Gradisca d’Isonzo è stata detta una quantità industriale di bugie per ignoranza o, più probabilmente, per opportunismo politico. La legge Turco-Napolitano non prevede assolutamente l’istituzione di centri di prima accoglienza ma soltanto di strutture di permanenza temporanea. Il Ministro degli Interni Enzo Bianco e il sindaco Gianni Fabris ci stanno prendendo in giro, giocando sui termini!»

Il j’accuse forte e inequivocabile porta la firma del commissario provinciale della Lega Nord Federico Razzini che ha convocato, ieri mattina, una conferenza stampa ad hoc per illustrare il Carroccio-pensiero sull’emergenza clandestini e sulla questione Polonio. Sventolando il testo della legge, il responsabile isontino del movimento di Bossi ha speso parole al curaro contro il Governo e l’ormai arcinoto ordine del giorno (riassunto nello slogan «sì al centro di prima accoglienza, no al carcere») approvato dal Consiglio comunale gradiscano, minoranza del Polo compresa. «Ho letto e riletto più volte la Turco-Napolitano e non ho trovato alcun riferimento all’istituzione di centri di prima accoglienza - è sbottato -. Pertanto il documento approvato all’unanimità non ha alcuna utilità. È soltanto fumo negli occhi per indorare la pillola: tutti devono prendere coscienza sin da oggi che a Gradisca nascerà un centro di temporanea permanenza, ossia quel carcere tanto contestato e respinto a parole da Fabris e compagnia».

Ma Razzini è andato oltre e ha diretto i suoi strali anche alla Provincia e a Giorgio Brandolin in particolare colpevole, a sua detta, «di pensare soltanto alla sua campagna elettorale senza affrontare una problematica che riguarda tutta la cittadinanza». «La Lega continuerà nella sua battaglia contro il centro e contro le falsità - ha annunciato -. Sino ad oggi abbiamo raccolto a Gradisca qualcosa come 800 firme e contiamo di sfondare il tetto dei mille dissensi. Risponderemo così ai ’giochetti’ dell’amministrazione comunale e del ministro Bianco. Noi siamo a favore dell’immigrazione regolata e per flussi e contestiamo i centri: una misura inutile e costosa che non giova alla dignità di queste persone».

Francesco Fain

 

CRONACA DI GORIZIA

Segno dell’attenzione che Roma pone all’Isontino e all’emergenza clandestini
Il Viminale rafforza la Questura

Disposto l’invio di tre funzionari da destinare anche al pool


Nuova linfa per la Questura di Gorizia, a dimostrazione dell’accresciuta attenzione che Roma riserva al capoluogo isontino e ai problemi operativi correlati all’emergenza clandestini. Il Viminale, infatti, ha disposto l’invio a Gorizia di tre funzionari. In particolare il questore d’Acierno potrà contare sul vice questore aggiunto Roberto Rispoli, al quale è stata affidata la direzione dell’ufficio personale, e sui vice-commissari Francesco Lascu e Stefano Simonelli. Quest’ultimo è già stato assegnato alla squadra mobile dove affiancherà il dirigente, dottor Lorito. Non è escluso che a Simonelli sia dato il compito di coordinare il neo istituito pool anti-immigrazione.
Ma le novità non dovrebbero fermarsi ai tre funzionari. Nella seduta della Camera del 7 dicembre scorso il sottosegretario all’Interno Massimo Brutti, infatti, aveva annunciato: «Il delicatissimo confine con la Slovenia verrà presidiato da pattuglie miste italo-slovene e vi sarà il rafforzamento degli organici del personale addetto al controllo».
r.m.