del 18 novembre 2000

 

CRONACA DI GORIZIA

 

Un’interrogazione dell’eurodeputato diessino Demetrio Volcic evidenzia a Strasburgo i flussi inarrestabili di clandestini

Il caso-Gorizia al Parlamento europeo

Media nazionali e internazionali sul confine: da «Uno mattina» al Dallas Morning News



Slitta intanto a sabato 9 dicembre l’«ispezione» lungo il confine di Berlusconi, Fini, Casini, Buttiglione e Bossi per un esame dei problemi aperti

L’emergenza clandestini a Gorizia e Trieste non è un problema limitato e limitabile al Friuli-Venezia Giulia. I flussi incessanti e inarrestabili di immigrati, diretti in tutte le principali nazioni europee, e l’attività investigativa tesa a reprimere il traffico di uomini attendono risposte sovrannazionali. Ne è convinto l’eurodeputato Demetrio Volcic che, attraverso un’interrogazione, ha voluto richiamare l’attenzione dell’organismo di Strasburgo sulla falla che si è venuta a creare nel sistema Schengen.
Assieme all’eurodeputato pugliese Vincenzo Lavarra, in rappresentanza dunque di un’altra area «calda» in tema clandestini, Volcic ha osservato come il Parlamento europeo il 16 marzo scorso aveva impegnato l’Ue ad adottare misure adeguate per contrastare il fenomeno e così aveva fatto la Comunità europea nel corso della conferenza sulla sicurezza nello Ionio e nell’Adriatico, svoltasi ad Ancora in maggio.
Ricordando come il consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia abbia chiesto l’impiego dell’esercito alle frontiere e come il flusso incontrollato determini problemi per la sicurezza dei cittadini e un generale stato di incertezza, Volcic sollecita dalla commissione europea iniziative per coadiuvare le popolazioni delle regioni italiane direttamente interessate dal fenomeno, chiedendo l’istituzione di punti di monitoraggio del flusso di immigrati e punti di assistenza umanitaria. L’eurodeputato diessino, infine, chiede di sapere quali strumenti finanziari si intende utilizzare a favore delle regioni italiane «di transito» e, comunque, come il Parlamento europeo intenda gestire il passaggio degli immigrati attraverso i paesi Ue «di transito».

L’interrogazione si è infine collegata all’approvazione a Strasburgo dell’istituzione dell’Accademia europea di polizia - avvenuta proprio ieri - nel cui piano di studi, si augura Volcic, possa essere inserito anche l’esame dei flussi migratori che investono l’Italia. Tra gli obiettivi dell’Accademia, infatti, dovrebbe esserci l’accurata individuazione di linee comportamentali comuni per tutte le forze di polizia dei paesi membri.
Slitta la visita di Berlusconi. Ieri sera il coordinatore regionale di Forza Italia Ettore Romoli ha confermato che slitterà a sabato 9 dicembre il sopralluogo sul confine di Silvio Berlusconi assieme ai leader del Polo Fini, Casini e Buttiglione e al segretario della Lega Bossi.

Sotto i riflettori dei media. Gorizia sempre più sotto i riflettori dei media nazionali e internazionali. Inchieste e reportage giornalistici si susseguono ogni giorno, tanto che le troupe sono divenute quasi una presenza costante accanto ai pattugliamenti della polizia. Ieri e giovedì notte una troupe di «Uno mattina» ha effettuato delle riprese lungo il confine per un servizio che verrà trasmesso martedì nell’ambito della popolare trasmissione di Rai Uno condotta da Luca Giurato e Paola Saluzzi (che ha recentemente toccato punte di share del 42.5 per cento). Un accurato reportage sarà poi trasmesso da «Reporter», in onda ogni domenica sera su Rai Tre, ma anche da «Mediterraneo» di Rai Uno e da Rai Sat 2000. Approfondimenti sono stati poi publbicati da settimanali quali «L’Espresso» e a Gorizia non è mancata neppure la presenza di Katz Gregory, corrispondente per l’Europa del Dallas Morning News.
«Solo» 46 clandestini. Il maltempo che sta investendo in questi giorni l’Isontino certo non facilita l’ingresso clandestino degli immigrati. Un sensibile calo che si ripercuote di conseguenza sul numero di persone rintracciate, che ieri sono state solo 46. In particolare le Volanti hanno fermato 22 extracomunitari dei quali 10 iraniani, 5 della Sierra Leone, 2 somali e 5 bengalesi. La polizia di frontiera, invece, ha rintracciato 18 iraniani, mentre la polfer ha fermato sei yugoslavi.