del 17 gennaio 2001

 

CRONACA REGIONALE

Operativo il pool di magistrati sull’immigrazione clandestina


GORIZIA - Annunciato in novembre dal procuratore capo di Gorizia, Carmine Laudisio, è ora una realtà. È il pool di magistrati da destinare alle indagini sull’immigrazione clandestina e sulla criminalità organizzata a essa collegata. Un nucleo investigativo al quale sono stati destinati i magistrati De Bortoli e Puglia e che potrà contare anche sulla sezione istituita in seno alla squadra mobile della Questura di Gorizia. Una «task force» che è stata modellata prendendo spunto dall’esperienza della Dda di Trieste e alla quale il Come di Gorizia ha riservato un appartamento per poter operare con le dovute tranquillità e riservatezza.

Intanto lungo il confine italo-sloveno di Gorizia continuano i rintracci di clandestini. La scorsa notte sono stati complessivamente 32 gli extracomunitari fermati dalle Volanti e dalla Polfrontiera nel capoluogo isontino, dei quali il gruppo più numeroso era composto da 11 cittadini dell’ex Jugoslavia e otto iraniani. Non mancavano anche tre indiani, due pachistani e un cittadino della Costa d’Avorio.

 

CRONACHE DALL'ISONTINO

ll futuro della Polonio analizzato in un incontro tra Sap e prefetto
«Il centro clandestini? Una farsa» Intanto la Lega Nord promette di svelare «tutte le bugie»

«Dopo nemmeno 24 ore dall’annuncio delle pattuglie miste sul confine italo-sloveno e la manifestazione del Sap con la quale si è inteso dimostrare la truffa in atto ai danni dei cittadini con la denuncia dell’utilizzo di un elicottero (Ps 58) con sole dieci ore di volo da fare prima della programmata revisione ecco che anche il supporto aereo tanto annunciato, dopo solo tre ore, si è dissolto per problemi tecnici, problemi al rotore di coda».

È l’accusa del Sindacato autonomo di polizia che, in un incontro con il prefetto di Gorizia, ha inoltre appreso che anche per il costituendo centro di smistamento da realizzarsi a Gradisca d’Isonzo vi sono difficoltà.

«Sia il Ministro dell’Interno sia il capo della Polizia avevano annunciato, in occasione della loro visita a Gorizia del 6 dicembre scorso, l’apertura del richiesto «centro di smistamento» per 200 clandestini alla caserma Ugo Polonio entro i prossimi trenta giorni, ma vi sono delle difficoltà in quanto in occasione della conferenza stampa erano state fatte affermazioni molto politiche ma troppo affrettate anche se animate dalla volontà. - si legge in una nota - L’istituendo centro infatti, ci è stato assicurato, ha la priorità, ma manca un progetto, la sua approvazione, il finanziamento, l’appalto dei lavori, ecc. Nei trenta giorni in cui doveva essere funzionante si è riusciti unicamente a firmare il decreto, troppo poco per affermare che si è vicini alla realizzazione dell’opera per la quale nessun tecnico fa alcuna previsione».
«Da allora non un appartenente alla Polizia di Stato è stato assegnato ai reparti della provincia, l’arretrato degli inserimenti fotosegnaletici e dell’archivio Schengen è rimasto tale, il centro di smistamento ha unicamente un decreto firmato, le pattuglie miste italo-slovene operano senza l’annunciato supporto aereo, per sole sei ore al giorno in divisa ma disarmate e unicamente in 8 chilometri di confine su 248: se questa non è una «truffa» non comprendiamo cos’altro possa essere», conclude la nota del Sap.

Intanto del futuro della caserma Polonio se ne occupa anche la Lega Nord il cui commissario provinciale Federico Razzini ha indetto per domani una conferenza stampa sul tema. «Le bugie e le cose non dette sul centro per clandestini di Gradisca - commenta Razzini - La realtà è ben diversa da quella raccontata dal sindaco e dai portavoce del Governo».