del 15 gennaio 2001
Gorizia, pattuglie miste per respingere i clandestini
Da oggi iniziativa straordinaria sul confine "colabrodo"
ROMA - Di qua due italiani e uno sloveno, di là due sloveni e un italiano. Si chiama pattuglia mista. Obiettivo: espulsione immediata dei clandestini intercettati. Immediata vuol dire che vengono subito rinviati in Slovenia, lo stato da cui sono arrivati e lo stato che, fra l'altro, considera reato essere clandestini. Annunciata un mese fa dal ministro Bianco, la pattuglia mista nasce stamani a Gorizia, il confine più colabrodo d'Italia, una manciata di chilometri, poco più di dieci, dove in un anno sono stati identificati 15 mila clandestini, "forse un quarto di quelli realmente passati" denuncia il Sap, il sindacato autonomo di polizia.
Stando agli annunci, la pattuglia mista dovrebbe riuscire a blindare il confine almeno nel tratto in cui farà servizio. Il trattato con la Slovenia prevede infatti l' espulsione immediata di chi viene intercettato. L'espulsione però, finora, era ostacolata da due problemi: la polizia slovena non era poi così contenta di riprendersi i clandestini che pure avevano attraversato il suo territorio; la consegna, inoltre, poteva avvenire solo in orario d'ufficio, dalle 8 alle 18, orario di udienza del giudice che deve processare il clandestino. La presenza di un poliziotto sloveno con la pattuglia italiana dovrebbe accellerare e rendere più efficace l' espulsione. È un po' come se il clandestino non avesse mai lasciato il territorio sloveno. "Solo un'operazione di facciata" denuncia Franco Maccari segretario del Sap.