del 14 gennaio 2001
GORIZIA / Lo sfogo di Angelo Obit, segretario del Sap,
che ci spiega l’emergenza immigrazione cifre alla mano Domani parte il pattugliamento del confine. «Ma è solo un’operazione di facciata» di Martino Mora |
«A Gorizia il governo sta facendo un’operazione di immagine, non di sostanza». È durissimo Angelo Obit,
segretario provinciale del Sap (Sindacato Autonomo di Polizia) della
città giuliana, nel commentare il servizio congiunto italo-sloveno
di pattugliamento anticlandestini del confine, iniziativa voluta
fortemente dal ministro dell’Interno, che parte domani. «È solo
una mera operazione di facciata - afferma Obit - frutto di
accordi frettolosi con la Slovenia, per dare l’impressione
ai cittadini che il problema venga degnamente affrontato, quando
invece si disarma la Polizia di Stato, che nella fascia di
confine sloveno non potrà nemmeno portare armi». Obit descrive
impietosamente, dati alla mano, l’invasione dei clandestini al
confine giuliano: «Abbiamo fermato nel solo anno 2000 quasi 15
mila clandestini - dichiara il dirigente del Sap - quasi tutti a
Gorizia città. Ne sono stati riammessi in Slovenia neanche
2000, dove comunque pagano una pena pecuniaria e vengono rilasciati.
Se consideriamo che con i minorenni la cifra sale a quasi
20 mila, e che gli immigrati attraversano il confine
italo-sloveno in diversi punti della provincia di Gorizia, che purtroppo
non vengono sorvegliati, possiamo approssimare una cifra di quasi 60 mila
clandestini in un anno, minori compresi. Nel primo semestre dell’anno
2000 a Gorizia città sono stati fermati in media 23
clandestini al giorno, nel secondo semestre 59. Questo significa
che la tendenza negli ultimi mesi è aumentata. Vi è stato
un incremento nell’anno 2000 rispetto al 1999, ma anche uno
ulteriore nella seconda metà dell’anno rispetto alla prima.
Per questo il 26 ottobre scorso abbiamo organizzato una grande
manifestazione, che ha spinto molti parlamentari e la Commissione di Schengen
a venire a Gorizia. Successivamente sono arrivati qui anche il
ministro Bianco e il Capo della Polizia. Ci hanno promesso
entro 30-40 giorni la realizzazione di un centro di smistamento
per immigrati a Gradisca d’Isonzo, nella caserma "Ugo
Polonio". Sono passati 30 giorni e non hanno nemmeno iniziato i
lavori. Il nostro organico non è stato potenziato.Il prefetto di
Gorizia si dice impegnatissimo e non si fa rintracciare da noi.
Politici della maggioranza, come Folena, nemmeno ci degnano di attenzione.
È evidente che lo Stato sta dando delle risposte insufficienti e
inadeguate di fronte all’emergenza che stiamo vivendo. Quasi ogni
giorno arriva a Sarajevo un aereo carico di disperati che hanno
pagato 6000 dollari per venire in Italia. Da lì si dirigono verso la
frontiera italo-slovena e la passano indisturbati, perché noi più di
tanto non possiamo fare». |