del 12 novembre 2000

GORIZIA / In 10 mesi un’invasione al confine di Nord Est.
Ogni giorno gli irregolari entrano a centinaia 
Dalla Slovenia 12mila clandestini

Rinaldo Bosco (Lega Nord): «È il fallimento della legge Turco-Napolitano»

Dall’inizio dell’anno sono già 12.000 i clandestini individuati e respinti alla frontiera con la Slovenia. Solo ieri sono stati centodieci i clandestini di diverse nazionalità, per lo più curdi iraniani e turchi, con donne e bambini al seguito, fermati dalle forze dell’ordine di Gorizia, dopo aver passato il confine italosloveno in varie zone della città. Questi ultimi 110 sono stati portati alla caserma "Massarelli" della Polizia di Stato che si trova nei pressi del valico internazionale della Casa Rossa,  prima di essere trasferiti a piccoli gruppi all’Ufficio Stranieri della Questura di Gorizia per le fotosegnalazioni. Una parte dei clandestini è stata respinta in Slovenia, mentre gli altri sono stati espulsi dal territorio nazionale. Per Francesco Moro senatore della Lega Nord e segretario del Comitato Bicamerale per Schengen, quanto accade alla frontiera di Gorizia «È la dimostrazione lampante che, a due anni dall’entrata in vigore, la legge Turco-Napolitano in materia di immigrazione è del tutto inefficace».

Moro ha compiuto insieme al deputato leghista Rinaldo Bosco e al segretario nazionale del Sap (Sindacato autonomo di polizia), Franco Maccari, una visita nel capoluogo isontino per verificare la situazione di quello che  lo stesso Bosco ha definito «il buco Schengen della frontiera europea» a causa dell’impossibilità pratica da parte di tutte delle forze dell’ordine operanti sul confine di bloccare il fenomeno dell’immigrazione clandestina. La delegazione ha inoltre incontratao il questore di Gorizia, Umberto D’Acierno. Oltre alla scarsità di mezzi a disposizione della Polizia, la delegazione ha rilevato anche la precarietà delle procedure per il fermo e l’identificazione dei rintracciati. Secondo Moro, è necessario che il comitato bicamerale Schengen compia quanto prima un ulteriore sopralluogo lungo il confine tra Italia e Slovenia.