del 8 dicembre 2000
CRONACA DI GORIZIA
IMMIGRAZIONE Strascichi all’assemblea di San Rocco-Sant’Anna
«Accoglienza all’ex Kennedy»
È deciso monsignor Dipiazza
«Davanti a questa situazione c’è tutto il mio sdegno. Dico basta. La Caritas
non vuole avere un ruolo a tutti i costi. Ma l’accoglienza va espressa. Non si
discute nemmeno». Il direttore della Caritas diocesana, monsignor Ruggero
Dipiazza, commenta con toni fermi l’esito dell’ultimo consiglio di quartiere
San Rocco - Sant’Anna, in cui è stato approvato, senza i voti del
centro-sinistra, un documento per chiedere alle autorità di individuare una
struttura di smistamento per gli immigrati clandestini lontano dai centri
abitati. Non, quindi, nell’ex istituto Kennedy di via Vittorio Veneto, di
proprietà dell’Arcidiocesi che ha deciso di istituirvi una struttura di prima
accoglienza affidata alla Caritas.
«Al consiglio di quartiere non sono stato neanche invitato -
sottolinea Dipiazza -. E mi domando chi rappresenti in questi momenti il
consiglio. Se poi, l’assessore Coana ritiene che l’ex Opp sia più adatto
all’uso, dico ben venga l’intervento di altre realtà».
«Mi chiedo anche - continua Dipiazza - perché in Piazzutta nessuno abbia avuto
niente da ridire. Lì, da anni ormai, nel Centro di prima accoglienza ’Faidutti’
svolgiamo la stessa attività». «E’ ora di smetterla di criminalizzare
queste persone - tuona il direttore della Caritas -, che nella nostra esperienza
si sono rivelate non soltanto innocue, ma a loro modo perfino cortesi e gentili
nei rapporti con la popolazione goriziana».
Sulla struttura nell’ex Kennedy, Dipiazza puntualizza la destinazione d’uso: «Sarà un Centro di prima accoglienza, che garantirà nell’arco di 24 ore l’adempimento di tutte le formalità e assicurerà una dignitosa accoglienza. Lo stesso ministro Bianco ha garantito una convenzione con la Caritas riferita esclusivamente alle prime 24 ore. Non ci sono altre possibilità. Non vogliamo diventare gestori di un’operazione commerciale o sostitutiva. Cerchiamo solo di sopperire a una necessità pressante. Se altri hanno la possibilità e il cuore di farlo, lo facciano pure».
Intanto, sul consiglio di quartiere si registrano altri
strascichi polemici. I consiglieri dell’Ulivo Gimmi Solari, Eda Sartori e
Severino Padovan esprimono in una nota rammarico «per l’andamento scomposto e
poco serio del dibattito, a causa di una gestione inefficiente della
vicepresidenza». «Si è lasciato - spiegano - che una seduta consigliare si
trasformasse nel comizio di un rappresentante del Sap, un sindacato minoritario
all’interno delle forze di polizia, unico a essere stato ufficialmente
invitato. La discussione ha assunto subito un carattere di strumentalizzazione
con toni allarmistici». E concludono: «L’Ulivo di San Rocco - Sant’Anna
riprova la maldestra iniziativa ed esprime pieno appoggio alle forze di polizia
di Gorizia, impegnate quotidianamente in difficili operazioni, e solidarietà
alla Caritas e al suo impegno umanitario».
Anche il consigliere Ezio Bianconi, che ha votato per l’approvazione del
documento, interviene in merito alla riunione. «Il documento votato - rileva,
smorzando i toni - non voleva polemizzare o condannare l’azione della Caritas,
ma chiedeva una soluzione superiore e adeguata al gravissimo problema dei
clandestini che transitano nella nostra città. Il consiglio ha voluto superare
il problema contingente della struttura, richiamando chi di dovere e in
principal modo lo Stato alle proprie responsabilità"