del 5 gennaio 2001

 

CRONACA REGIONALE

 

Partirà il 15 gennaio il pattugliamento congiunto per arginare il fenomeno dei clandestini
Confine, al via le ronde italo-slovene

Sarà l’agente straniero a valutare le riammissioni al di là della sbarra


GORIZIA - L’appuntamento è per lunedì 15 gennaio. Non è ancora stato stabilito però se alle 18 o alle 24. Scatta dunque a metà mese, con qualche giorno di ritardo sui tempi indicati un mese fa dal ministro Bianco, il pattugliamento misto italo-sloveno del confine nell’azione anti clandestini.

In territorio italiano opererà una squadra composta da due agenti della Polizia di frontiera di Gorizia accompagnati da un collega sloveno. Oltre confine, invece, le squadre saranno composte da due agenti sloveni e uno italiano. «L’agente sloveno in Italia così come quello italiano impegnato in Slovenia non saranno armati» specificano al comando della quarta zona della Polizia di Frontiera con sede a Udine e competente su tutta la fascia confinaria di Nord Est. «Particolarmente importante - si specifica - sarà il ruolo dell’agente sloveno sul nostro territorio per valutare la possibilità di riammissione oltre confine dei clandestini fermati. Ma al di là del numero dei rintracci che saranno effettuati, è importante l’attenzione che anche le autorità slovene hanno dimostrato di voler dare al fenomeno del passaggio dei clandestini attraverso questo confine e la volontà comune di sconfiggerlo. Tanto che nelle numerose riunioni che si sono succedute per mettere a punto tutti gli aspetti operativi non abbiamo mai dovuto superare ostacoli particolarmente alti».

L’area interessata dal pattugliamento misto sarà sostanzialmente quella cittadina di Gorizia, tra il valico di Merna a Sud e il valico di Salcano a Nord. Si deve ancora decidere se il 15 gennaio attuare i servizi misti nel turno 18-24 o in quello successivo, dalla mezzanotte alle 6 del mattino. In campo italiano, a questo particolare impegno sono al momento destinati quattro agenti della Polizia di frontiera, scelti tra quanti conoscono la lingua slovena. «Il personale di Gorizia - dicono al comando di Udine -, che in questi mesi ha sempre dato prova di grande impegno, si prepara a questa nuova esperienza estremamente stimolato, conscio del fatto che lavorare fianco a fianco con colleghi di un’altra nazione rappresenta anche una forma di arricchimento professionale e personale molto importante. E’ uno dei tanti passi che stiamo facendo in direzione della costituzione di una polizia europea».

Le pattuglie miste, che saranno appoggiate dal cielo dagli elicotteri, avranno base in Italia alla caserma Massarelli, al valico della Casa Rossa, e in Slovenia alla sede della Polizia di Nova Gorica: dopo un mese, a metà febbraio quindi, si terrà una riunione per tracciare un primo bilancio dell’esperienza, che, se positiva, potrebbe poi essere allargata anche a una fascia confinaria più estesa con un numero più ampio di pattuglie.


Guido Barella