del 03 febbraio 2001
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A Gorizia il vicepresidente del gruppo di An alla Camera supera illegalmente la frontiera e viene «pizzicato» dall’elicottero
Gasparri «clandestino» rischia l’arresto
GORIZIA - E l’onorevole
superò il confine illegalmente. Tanto per dimostrare quanto è facile varcare
quel limite invisibile che separa l’Italia dalla Slovenia. Tanto per
denunciare la vulnerabilità della frontiera, la necessità di una linea
inflessibile con quanti raggiungono illegalmente la nostra nazione. Così, in un
freddo pomeriggio di febbraio, Maurizio Gasparri, vice presidente del gruppo di
An alla Camera, si è tramutato in... clandestino. Pochi passi, per carità.
Dieci minuti su una terra slovena raggiunta prima in auto e quindi a piedi,
lungo un viottolo di campagna tra due valichi secondari a nord di Gorizia. Tutti
insieme - con il consigliere regionale Ritossa e l’onorevole Menia - sfidando
l’illecito amministrativo dell’«espatrio abusivo». Quel tanto per
dimostrare all’obiettivo di fotografi e telecamere il «confine invisibile».
Ma Gasparri non aveva fatto i conti con un destino che dimostra sempre più
fantasia di noi. Nel vivo di una requisitoria anti-clandestini e anti-Viminale
(reo di non saper gestire il caso Gorizia e di non vigilare adeguatamente il
confine), la delegazione di An è stata «pizzicata» dall’elicottero della
polizia impegnata nei pattugliamenti isontini. Clandestini? Passeur? Difficile,
dall’alto, comprendere la natura di quell’insolito via vai nei campi.
Risultato? La presenza sospetta è rimbalza via radio a una «pantera» che,
dopo pochi minuti, ha raggiunto la zona. A «salvare» la delegazione dalla
contravvenzione, l’occhio diplomatico ed esperto di agenti ormai «allenati»
ai blitz di onorevoli lungo quell’intrigante confine invisibile. E se Gasparri
fosse incappato nella Policija?
Roberta Missino
CRONACA DI GORIZIA
Blitz lungo il «confine invisibile» dell’onorevole Maurizio Gasparri e del segretario nazionale del Sap, Maccari
An dichiara guerra al nuovo questore A Gradisca, dove il parlamentare è stato contestato, ribadito il no alla Polonio
«L’emergenza
clandestini a Gorizia? Se il nuovo questore gestirà il problema immigrazione
come ha fatto a Roma, allora siete nei guai! Personalmente ho presentato un’interrogazione
su Luigi Di Maio e su come accettava in modo accondiscendente ogni genere di
documentazione in tema di sanatoria». L’on. Maurizio Gasparri, come è nel
suo stile, non segue la diplomazia.
Tanto
più ieri, dinanzi a quel confine invisibile che separa l’Italia dalla
Slovenia. «Conoscevo la situazione, ma non credevo fosse così drammatica», ha
commentato osservando stupito le reti bucate o quelle del tutto inesistenti
oltre il valico di Salcano. «Per Gorizia e l’Italia c’è un’unica
soluzione: istituire il reato penale di immigrazione clandestina prevedendo il
giudizio per direttissima.
Così non c’è bisogno di creare tanti centri di accoglienza. Per gli immigrati si dovrebbero aprire solo le porte del carcere. Non ci sono più celle disponibili? Allora costruiamo altri istituti di pena».
No alla «Polonio»
Logica conseguenza dell’out-out di Gasparri. «No al centro d’accoglienza da istituire alla caserma gradiscana «Polonio». Non è così che si risolve l’emergenza isontina. Il ministro Bianco invece di ballare con le ballerine turche dovrebbe occuparsi seriamente della sicurezza nazionale», ha tuonato Gasparri che nel blitz sul confine era accompagnato dal consigliere regionale Adriano Ritossa e dall’onorevole Roberto Menia. Posizioni ribadite in serata al convegno organizzato a Gradisca, dove Gasparri è stato contestato da una persona presente tra il pubblico, che è stata poi accompagnata con fermezza fuori dalla sala. Ad illustrare alla delegazione di Alleanza Nazionale i punti caldi del confine il segretario nazionale del Sap, Franco Maccari, e quello isontino Angelo Obit, ai quali si deve l’esplosione a livello nazionale del caso-Gorizia.
17 i clandestini rintracciati. Continuano, intanto, i rintracci degli immigrati extracomunitari fermati dopo aver fatto ingresso illegalmente in Italia. La polizia di frontiera di Gorizia, infatti, nella zona nord della città ha bloccato 10 iracheni, 4 curdi e 2 afgani. I clandestini, rintracciati dalle pattuglie miste italo-slovene, dopo le consuete pratiche del fotosegnalamento sono stati riaccompagnati in Slovenia. Un ulteriore clandestino iracheno è stato infine rintracciato dai carabinieri.