del 2 gennaio 2001
CRONACA DI GORIZIA
Intervento di Forza Italia dopo la firma del ministro Bianco al decreto che istituisce il Centro di prima accoglienza
«Gradisca è stata lasciata sola»
«Nulla si sa dei duecento agenti di polizia che sono stati promessi dal Governo»
«Gradisca è stata lasciata
sola». La denuncia viene dai consiglieri comunali del gruppo di Forza Italia
Marina Bressan, Giovanni Bressan e Paolo Lazzeri dopo la firma del ministro
degli Interni Enzo Bianco in calce al decreto che stabilisce l’apertura del
Centro di prima accoglienza per immigrati clandestini nella cittadina isontina.
Gli esponenti forzisti attaccano dunque il sindaco della cittadina Gianni Fabris
sottolineando come il problema «doveva essere affrontato sin dall’inizio con
serietà e responsabilità dal sindaco, investendo ufficialmente la cittadinanza
sin dalle prime avvisaglie, senza aspettare che il ministro degli Interni Bianco
calasse dall’alto la decisione».
Ed ecco quindi che si ricorda come dei «duecento uomini promessi dal ministro
Bianco che dovranno essere effettivamente insediati a Gradisca d’Isonzo a tutt’oggi
nulla si sappia. Inoltre - ricordano i tre consiglieri di Forza Italia -,
abbiamo richiesto al Governo, alla Regione, alla Provincia e ai Comuni
contermini di fornire con interventi immediati garanzie sostanziali e sostegni
finanziari affinchè Gradisca non venisse abbandonata a se stessa di fronte all’emergenza
clandestini: a tutt’oggi però nessun rappresentante istituzionale si è
ufficialmente espresso».
Marina Bressan, Giovanni Bressan e Paolo Lazzeri eprimono quindi tutta la loro preoccupazione a proposito della sicurezza dei loro concittadini, tutta la loro perplessità circa il metodo perseguito nell’affrontare e gestire un problema di questa gravità. «Continuamo ad assistere - aggiungono - ad apparizioni televisive del ministro Bianco e del primo cittadino di Gradisca che annunciano l’apertura del centro di prima accoglienza senza alcun impegno formale circa le garanzie richieste da tutto il Consiglio comunale».
E proprio per questo motivo i tre consiglieri forzisti annunciano che «da questo momento in poi il nostro gruppo consigliare non è più disposto ad esprimere posizioni unitarie che non possano essere suffragate da precise e serie garanzie».
Quelle garanzie che del resto i tre hanno richiesto al loro sindaco sin dal primo momento, peraltro «di fronte al fatto compiuto»: «il nostro gruppo consigliare ha assunto subito una posizione ferma e consapevole: prima le garanzie e poi le decisioni».